Oggi, come ogni 22 marzo dal 1993, si celebra la giornata mondiale dell’acqua, quest’anno dedicata al valore dell'acqua dolce.L’obiettivo dichiarato dall’ONU per la giornata di quest’anno è quello di sostenere il raggiungimento dell’obiettivo 6 dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, che prevede l’accesso all’acqua e a servizi igienico-sanitari per tutti entro il 2030, ricordando che ancora oggi 2,2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all'acqua potabile.L'accesso all’acqua per tutti è minacciato dalla popolazione globale in crescita, dai crescenti quantitativi necessari per l'agricoltura e l'industria, dalle conseguenze del cambiamento climatico ma soprattutto da una gestione privatistica dell’acqua, che anteponendo i profitti all’uso razionale e sostenibile di questa risorsa vitale, insostituibile e limitata, rende inesigibile il diritto universale all’acqua potabile.Mentre in Italia si avvicina il decimo anniversario del referendum del 12 e 13 giugno 2011 che ha sancito la volontà popolare del nostro paese per una gestione pubblica e partecipata dell’acqua bene comune, fuori dalle logiche del mercato e dei profitti, a dicembre scorso, per la prima volta a livello globale, l’acqua è entrata nelle quotazioni della borsa di Wall Strett.E’ accaduto per mano della Cme Group che ha lanciato un prodotto future collegato ai prezzi dell’acqua in California, trasformando di fatto l’acqua da diritto universale a merce su cui fare speculazione finanziaria.L’ANBI, l’associazione nazionale dei consorzi di bonifica, in un comunicato lanciato oggi, in occasione della giornata mondiale dell'acqua, analizza la situazione del nostro paese, sottolineando che dei 300 miliardi di metri cubi di acqua piovana che ogni anno cadono nel nostro paese, solo 5,8 miliardi vengono utilizzati, a causa di un insufficiente sistema di invasi per la raccolta delle acque piovane.Lo stesso ANBI stima che il territorio italiano è attraversato da una rete di circa 200.000 chilometri di corsi d’acqua, che ha bisogno di manutenzione straordinaria a fronte dell’estremizzazione degli eventi atmosferici e dichiara che i Consorzi di bonifica hanno pronti 729 progetti cantierabili (ricompresi nel Piano ANBI per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese: 241 al Nord, 266 al Centro, 222 al Sud), capaci di garantire quasi 12.000 posti di lavoro con un investimento di circa 2 miliardi e 365 milioni di euro.Ricordiamo anche che il nostro paese ha 4 procedure di infrazione europea per il mancato trattamento delle acque reflue, che abbiamo un consumo pro-capite di acqua al giorno fra i più alti d’Europa, che le perdite medie delle reti idriche sono intorno al 40% e che, anche in questo periodo di grave crisi economica, continuano le procedure di distacco e riduzione del flusso di acqua potabile alle utenze domestiche per morosità.Questo stato delle cose, non deve essere dimenticato o sottovalutato nel momento in cui il nostro paese si appresta a definire i progetti e le riforme per il piano di ripresa e resilienza. Un piano per il quale il regolamento europeo prevede che il 37% delle risorse debba essere destinato all’azione per il clima e che nessun progetto o riforma debba arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali europei fra i quali c’è anche l’obiettivo dell’uso sostenibile e della protezione delle risorse idriche a marine.Fra le misure che contribuiscono agli obiettivi climatici e ambientali il regolamento europeo individua le misure di adattamento ai cambiamenti climatici e di prevenzione e gestione dei rischi inondazioni, tempeste e siccità, la fornitura di acqua per il consumo umano (infrastrutture di estrazione, trattamento, stoccaggio e distribuzione, misure di efficienza idrica, approvvigionamento di acqua potabile), la gestione delle risorse idriche e la loro conservazione (fra cui la gestione dei bacini idrografici, il riutilizzo e la riduzione delle perdite delle reti) e la raccolta e il trattamento delle acque reflue.La CGIL è impegnata da anni nella contrattazione a tutti i livelli confederali e di categoria per garantire l’accesso universale all’acqua e la sua ripubblicizzazione, per migliorarne la qualità, ridurre le perdite delle reti idriche, promuovere l’uso razionale dell'acqua, raggiungere uno stato ambientale buono per tutti i corpi idrici, potenziare e adeguare gli acquedotti, le reti, gli impianti di depurazione e fognari, promuovere l'utilizzo sicuro delle acque reflue, la realizzazione di piccoli invasi per la raccolta delle acque e l'interconnessione degli impianti idrici per una gestione solidale della risorsa idrica, per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e il contrasto al fenomeno dell'erosione delle coste, con lo stesso impegno con cui affrontiamo il tema della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico.Le nostre priorità e gli ambiti di contrattazione sono contenuti, fra gli altri, nella piattaforma integrata per lo sviluppo sostenibile del 2018, che ha un capitolo specifico sull’acqua, e nella piattaforma CGIL, CISL, UIL per la giusta transizione del dicembre scorso che ha un capitolo su uso sostenibile e protezione delle risorse idriche a marine.E’ per questo che la giornata globale dell’acqua è per la CGIL un altro giorno di rinnovato impegno, quest’anno reso ancora più stringente dall’opportunità offerta dalle risorse del NGEU e dagli impegni che dovranno essere definiti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e dalla programmazione dei fondi europei.