Roma, 24 febbraio - “Dopo quattro mesi dalla delibera del Consiglio dei ministri il ‘Piano nazionale pluriennale per il sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni’' non ha ancora preso il via. Un ritardo gravissimo”. È quanto denuncia la Cgil in una nota.

“Si tratta - spiega la Confederazione - di 309 milioni di euro destinati a finanziare i servizi educativi e le scuole dell’infanzia dei bambini e delle bambine di età compresa tra zero e sei anni e alle esigenze di riequilibrio territoriale”. “Purtroppo - sottolinea la Cgil - i Comuni non hanno ancora ricevuto nessun finanziamento perché manca la registrazione da parte della Corte dei Conti senza la quale il ministero dell’Istruzione non può adottare i relativi decreti di riparto a favore dei Comuni, come individuati dalle rispettive programmazioni regionali”.

Per il sindacato di corso d’Italia “questo ritardo nell’erogazione dei finanziamenti è grave e incomprensibile, ed ancora più grave alla luce delle conseguenze che la pandemia ha provocato sull’infanzia. Il rischio - conclude - è l’esclusione di migliaia di bambini e bambine dal diritto all'educazione solo a causa delle disattenzioni dei massimi livelli istituzionali. Evidentemente per il Governo l’infanzia può attendere".