Roma, 21 ottobre – “Da ‘Quota 100’ e dalle altre misure previdenziali, contenute nel decreto 4/2019, verranno risparmiati ben sette miliardi di euro. Risorse importanti che dovranno essere necessariamente ridestinate al capitolo pensioni”. Questa la richiesta della Cgil Nazionale in base alla stima sui risparmi previdenziali elaborata dall’Osservatorio Previdenza della Fondazione di Vittorio e della Confederazione.

Nel dettaglio, il responsabile Previdenza della Cgil nazionale, Ezio Cigna spiega come le risorse verranno risparmiate nel corso dei tre anni: “1 mld e 516 mln nel 2019; 2mld e 953 mln nel 2020; 2 mld e 628 mln nel 2021. Tale risparmio – sottolinea – sarà dovuto ad un coinvolgimento del 35% della platea stimata dal precedente Governo, solo 341.266 persone, anziché 973mila”.

Anche le misure ape sociale e precoci, così come rilevato dall’analisi, raggiungono purtroppo poche persone. “In particolare – prosegue il dirigente sindacale –  dal 2017 ad oggi sono 51.732 le persone alle quali è stata riconosciuta l’ape sociale, solo il 45% del totale delle domande (114.302); 36.411 le pensioni dei cosiddetti  ‘precoci’ pari al 38% del totale delle domande (95.582)”. Secondo Cigna “sono i vincoli normativi previsti, in particolare per i lavoratori gravosi, a non permettere a molti soggetti, nonostante la gravosità del lavoro svolto, di accedere a tale strumento. È necessaria, quindi, una immediata rivisitazione e aggiornamento normativo”.

“Tenendo conto sia delle proposte contenute nella Piattaforma di Cgil, Cisl e Uil, che della disponibilità del Governo ad una riforma complessiva del sistema chiediamo – afferma il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli – che venga realizzata una riforma previdenziale volta a garantire flessibilità in uscita per tutti dopo i 62 anni, con interventi che tengano conto della condizione delle donne, dei lavoratori discontinui e precoci, dei lavoratori gravosi e usuranti, del lavoro di cura, e degli esodati. Chiediamo infine – conclude Ghiselli – che venga introdotta una pensione contributiva di garanzia per i più giovani”.

→  ‘Analisi dei costi del decreto 4/2019 – Ape sociale – Precoci’