Roma, 29 luglio – “L’incontro di oggi, sulle prospettive di JSW Piombino, convocato dalla Viceministra Alessandra Todde, non può che essere definito deludente. La vicenda della siderurgia di Piombino è troppo lunga e travagliata per affidarne le possibili soluzioni a dichiarazioni di intenti. Siamo infatti ancora alle disponibilità annunciate di volta in volta da mr. Jindal, dal Governo, da Invitalia e dalle Istituzioni locali”. Così in una nota congiunta Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile siderurgia e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale.

“Ma non ci sono soluzioni ravvicinate, impegni e vincoli esigibili sia per quanto riguarda l’ingresso di capitali pubblici e di relativi assetti societari, sia per quanto riguarda gli orizzonti industriali, le certezze occupazionali, la traduzione di questi in un piano industriale senza cui è impensabile attribuire a Piombino una funzione strategica nella siderurgia italiana”.

“Nessuno pensi che si possa aggirare questa discussione – avvertono i sindacalisti – facendola scomparire all’interno di un confronto tutto istituzionale sul pur necessario aggiornamento dell’accordo istituzionale di programma. A Piombino – spiegano Spera e Venturi – gli impianti sono fermi, i lavoratori in cassa integrazione, la tensione è palpabile”.

“Non sappiamo se avremo aggiornamenti, almeno di percorso, nei prossimi giorni; di certo ci sembra utile sollecitare proposte e soluzioni credibili per evitare il rischio di generare tensioni sempre più difficilmente governabili”, concludono i due dirigenti sindacali.