Riportiamo le osservazioni e le proposte già presentate brevemente nella riunione del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale del 16 settembre 2022 avente ad oggetto il confronto tecnico nell’ambito del PNRR sul principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (DNSH).

Le osservazioni della CGIL si sono concentrate sui seguenti aspetti:

  • Il principio DNSH è estremamente importante e la sua applicazione deve essere rigorosa e puntuale, sia per la tutela dei sei obiettivi ambientali europei che per avere accesso alle risorse del dispositivo di ripresa e resilienza. Va attentamente evitato, pertanto, sia una regolamentazione troppo complessa e burocratica che rallenti le riforme e gli interventi sia un’applicazione non conforme al regolamento europeo, entrambe condizioni che ci farebbero perdere le risorse del PNRR. A questo proposito la CGIL aveva già sollecitato la semplificazione della guida operativa (300 pagine) e la predisposizione di un supporto tecnico, tramite adeguate assunzioni e formazione specifica degli operatori della pubblica amministrazione, a disposizione di chi è interessato a partecipare ai bandi. Nella settima riunione del Tavolo il MITE si era impegnato ad assumere tecnici esperti per fare assistenza tecnica sul principio DNSH ed a predisporre linee guida semplificate per i singoli bandi. La CGIL chiede a questo proposito un aggiornamento delle difficoltà incontrate in questi mesi da chi ha partecipato ai bandi e di sapere se il MITE ha onorato gli impegni assunti;
  • Il principio DNSH deve essere integrato ai criteri di sostenibilità, in una visione complessiva di sviluppo sostenibile che tenga insieme la sostenibilità ambientale con quella sociale ed economica. In questa ottica è importante coniugare, nelle riforme e negli interventi del PNRR, il rispetto del principio DNSH con gli altri obiettivi sociali ed economici. Fra gli obiettivi sociali sottolineiamo quello della piena e buona occupazione, e la riduzione dei divari territoriali, di genere e generazionali che affliggono il nostro paese e fra gli obiettivi economici il contributo sostanziale che può arrivare dalla transizione ecologica, dall’economia circolare e dal superamento delle fonti fossili nel ridurre i costi di materie ed energia e aumentare la competitività delle imprese e nel ridurre la dipendenza del nostro paese per le importazioni di materie ed energia con effetti sostanziali sul saldo commerciale del nostro paese;
  •  Il principio DNSH va applicato con coerenza. La sua applicazione non deve limitarsi alle sole riforme e interventi del PNRR ma deve riguardare tutta l’attività e gli investimenti pubblici. Sarebbe sbagliato finanziare con risorse ordinarie opere che non possono essere finanziate con le risorse del PNRR, perché arrecano un danno significativo all’ambiente e al clima, vedi per esempio gli inceneritori e nuovi impianti per le fonti fossili, perché altrimenti verrebbero annullati gli effetti positivi dell’applicazione del principio DNSH. Occorre quindi puntare sulla coerenza delle politiche, delle strategie e dei piani allargando il principio DNSH, gli obiettivi dell’agenda 2030 e l’obiettivo di contribuire a contenere l’incremento della temperatura entro 1,5°C a tutta l’azione di governo;
  •  Occorre prevedere un sistema di target e di monitoraggio, con criteri oggettivi, che valuti l’effettivo rispetto del principio DNSH delle riforme e degli interventi che saranno adottate e realizzate, l’autovalutazione non è sufficiente. Il monitoraggio dovrà prevedere percorsi di partecipazione.
  •  Chiediamo infine di aprire una riflessione più complessiva sull’integrazione del principio DSHN con le altre valutazioni ambientali.

→ L’applicazione del principio cd. DNSH nel PNRR

→ Le attività di approfondimento del principio DNSH realizzate dalla findazione IFEL ANCI

→ Il principio DNSH e i Criteri Minimi Ambientali: quali relazioni