Roma, 27 gennaio – Pianificare un progetto complessivo che permetta di rivitalizzare città e contesti urbani, anche in risposta a nuovi bisogni e al crescente disagio abitativo; migliorare sia la qualità degli insediamenti che il benessere sociale delle comunità, identificando interventi che mirino anche a soddisfare le esigenze ambientali, di inclusione, di protezione e promozione della salute delle persone.
Sono alcune delle proposte contenute nel documento CGIL, CISL e UIL lanciate nel corso dell’evento “Rigenerazione urbana e politiche abitative nella Next Generation EU” che si è svolto questa mattina e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della Ministra On. Paola De Micheli, del Presidente della Conferenza Stato/Regioni Stefano Bonaccini e del Direttore dell’Agenzia della Coesione Territoriale Massimo Sabatini. 

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“Le città ricoprono un ruolo centrale nello sviluppo economico del Paese e per la crescita della qualità della vita dei cittadini – sottolineano la Vicesegretaria Generale Cgil Gianna Fracassi, e i Segretari Confederali di CISL e UIL, Giulio Romani e Ivana Veronese –. Proprio per questo crediamo che si debba dar vita ad un piano pluriennale per la Rigenerazione Urbana con finanziamenti ordinari ed europei, da attuarsi attraverso l’istituzione di un “Fondo per la rigenerazione urbana”, per consentire una programmazione continua nel tempo di interventi da parte degli Enti Territoriali, con una garanzia di organicità nel rispetto delle procedure”. “Il tema delle politiche abitative – sottolineano inoltre i tre dirigenti sindacali – si colloca oggi nell’ambito di un processo di mutamento della società e di crisi del modello fondato sull’intervento pubblico il quale, seppure con molte distorsioni, ha dato risposte importanti, attraverso l’edilizia pubblica, al bisogno di casa delle fasce più deboli di popolazione”.

Fracassi, Romani e Veronese ritengono “imprescindibile un forte impegno centrale e un nuovo programma pluriennale volto a incrementare lo stock di edilizia pubblica, con sovvenzioni dedicate, stanziate con continuità e di consistenza adeguata per rispondere al fabbisogno, da perseguire utilizzando anche le risorse del PNRR, dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei 2021-2027, integrandole con quelle ordinarie nazionali e con i fondi di Cassa Depositi e prestiti”. “Ora si dovrà aprire una fase di confronto – concludono Fracassi, Romani e Veronese – anche a livello territoriale, sulle scelte che riguardano politiche abitative e di rigenerazione urbana, affinché non si perda l’occasione di rispondere alle sfide di città e territori”.

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