Il NIdiL CGIL ha indetto per venerdì 14 luglio una mobilitazione nazionale articolata in diverse realtà d'Italia sulla vertenza riguardante le lavoratrici e i lavoratori di Uber Eats. Come è noto, a metà giugno, Uber ha comunicato la cessazione delle attività di consegna del cibo con la conseguente chiusura di Uber Eats Italia.

Le ricadute di natura occupazione riguardano oltre 3.900 persone, tra lavoratrici e lavoratori qualificati come dipendenti (49) e chi opera con collaborazioni autonome occasionali e partite IVA (3.840).

Uber Eats nonostante i formali solleciti di FILCAMS e NIdiL si è rifiutata di aprire un tavolo di confronto - ai sensi delle procedure sulla delocalizzazione e sui licenziamenti collettivi - per il complesso delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati nelle attività di tale servizio.

Tale modalità di approccio da parte di Uber Eats è inaccettabile e lesiva del ruolo istituzionale di rappresentanza degli interessi collettivi. L'obiettivo è la difesa della totalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Uber Eats senza alcuna distinzione.

La CGIL sostiene la giornata di mobilitazione promossa dal NIdiL che oltre alla vicenda di Uber Eats ha come obiettivo più ampio la denuncia e la sensibilizzazione sulle condizioni di lavoro e contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori addetti alla consegna di cibo.