Roma, 11 ottobre - “Negli ultimi mesi, in Italia, assistiamo ad un attacco concentrico e violento contro le donne, che va dal ddl Pillon alle ipotesi di revisione della legge sull’aborto”. È quanto denuncia la responsabile Politiche di genere della Cgil nazionale, Loredana Taddei.“L'ultimo attacco, in ordine di tempo, arriva dal Papa, che ferisce, con inaudita violenza, tutte le donne che ricorrono all'interruzione volontaria di gravidanza, un diritto, quest’ultimo, sancito da una legge: la 194, la più attaccata nella storia e di fatto inapplicata per la crescente obiezione di coscienza, che in alcune regioni d'Italia raggiunge anche il 90%”.“Il pontefice - sottolinea Taddei - dovrebbe sapere che le leggi del nostro Stato si rispettano, così come le donne; mentre il Governo e le Istituzioni dovrebbero sapere che lo Stato deve essere garante del diritto all'interruzione di gravidanza libero e gratuito, affinché le donne possano scegliere liberamente di diventare madri, senza discriminazioni”.“Purtroppo - sottolinea la dirigente sindacale - questa libertà è messa pesantemente in discussione, in un Paese come il nostro, dove lavora meno di una donna su due, con bassi salari e scarsi asili e servizi. Per questo - conclude Taddei - le donne continuano a scendere in piazza sia per difendere l’aborto, sia per il diritto ad avere figli”.