Roma, 18 maggio - Un forte divario con altri paesi europei e fra Nord e Sud del paese. Questo il primo dei dati che emerge da un’accurata ricerca sui Servizi pubblici locali che la Cgil presenterà martedì 21 maggio prossimo, presso la sede nazionale (corso d’Italia 25) alla presenza delle Authorities.
L’iniziativa si aprirà alle ore 10 e si concluderà alle 16 con l’intervento del Vicesegretario generale della Cgil Vincenzo Colla.
Dopo l’introduzione del Responsabile Servizi pubblici locali della Cgil, Gabriele Valeri, seguirà l’illustrazione del Rapporto di ricerca ad opera di Giuseppe Barba dell’Ires. A seguire gli interventi di Stefano Besseghini, Presidente ARERA; Massimo Vai, Direttore Centrale Strategie, Regolamentazione ed Enti Locali HERA; Giovanni Valotti, Presidente Confservizi e Presidente A2A; Andrea Camanzi, Presidente Autorità Trasporti; Nicola De Sanctis, Amministratore Delegato Acquedotto Pugliese; Giuseppina Gualtieri, Presidente TPER e Vicepresidente ASSTRA; Antonio Andreotti, Direttore Personale Organizzazione e Sistemi Informativi IREN. Interverranno inoltre i Segretari generali della Cgil di Roma, Michele Azzola, di Milano, Stefano Bonini, di Bari, Giuseppina Bucci; la Segretaria nazionale Filt Maria Teresa De Benedictis, Marco Falcinelli, Segretario generale Filctem, Raffaele Paudice, della Segreteria di Napoli e la Segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil, Serena Sorrentino.
Sui servizi pubblici locali a rete, la Cgil ha come obiettivo principale quello di farne un motore dello sviluppo del Paese, assecondandone l’evoluzione industriale, incrementando l’occupazione stabile, la qualità dei servizi, riducendo le troppe diseconomie e verificando al contempo l'impatto degli interventi normativi in programma in questa legislatura, compreso il disegno di legge Daga.
“Prioritario - anticipa il Vicesegretario Colla, confermando la necessita di superare le due Italie che emergono dal Rapporto - è per noi un nuovo progetto di sviluppo sostenibile, dei territori, delle città, con servizi qualificati che aiutino ad evitare la migrazione dei giovani dell’era digitale e che affermino il ruolo strategico degli attori istituzionali”.