Roma, 11 maggio - “L’astensione di ieri da parte di Fratelli d’Italia e Lega sull'adozione della Convenzione di Istanbul al Parlamento Europeo svela l’inadeguatezza e il portato ideologico di questa maggioranza anche sul tema dei diritti civili delle donne”. Lo affermano in una nota, la responsabile politiche di genere Cgil nazionale Lara Ghiglione e la responsabile contrasto alla violenza di genere Cgil nazionale Giorgia Fattinnanzi, che aggiungono: “A pochi mesi di distanza dal 25 novembre - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - siamo costrette a prendere atto che le dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sul fatto che il contrasto alla violenza maschile sulle donne sarebbe stato una priorità per la maggioranza e il Governo, erano soltanto parole retoriche, di circostanza”.

Per Ghiglione e Fattinnanzi “sono ancora più gravi le motivazioni addotte. La scelta di astenersi sarebbe, infatti, stata assunta per il ‘rischio’ che la Convenzione di Istanbul possa essere usata per imporre agli Stati membri diritti e tematiche legate all'‘ideologia gender’, attraverso un uso strumentale di essa, da parte delle sinistre. Si tratta di motivazioni false che raccontano quanto sia preoccupante l'omotransfobia di certa parte della maggioranza, oltre a rivelare l'uso strumentale del dramma della violenza sulle donne”. 

“Fdi e Lega non possono, infatti, non sapere - sottolineano Ghiglione e Fattinnanzi - che la Convenzione di Istanbul tratta soltanto il tema del contrasto alla violenza maschile contro le donne, scegliendo di non intervenire sull’autonomia degli Stati aderenti sul tema del diritto di famiglia”. 

“Chiediamo con nettezza alla Presidente del Consiglio - proseguono Ghiglione e Fattinnanzi - di mettere in pratica le sue dichiarazioni sulla necessità di affrontare il contrasto alla violenza maschile sulle donne in modo trasversale, come una battaglia di tutte le istituzioni e le forze politiche, invitando tutti gli europarlamentari coinvolti a votare a favore della ratifica per l’adesione da parte dell'Unione europea della Convenzione di Istanbul, nella votazione finale che si terrà a breve”. 

“Una scelta diversa vorrebbe dire che il Governo italiano decide di far regredire il Paese nella lunga e difficile strada di emancipazione delle donne, a partire dal contrasto ad ogni forma di violenza. Un odioso fenomeno che siamo ben lontani dal superare, come dimostrano i dati diffusi qualche giorno fa dall’Istat, che rivelano che, solo nel 2021, si sono registrati 11.771 accessi al pronto soccorso, da parte di donne vittime di violenza” concludono Ghiglione e Fattinnanzi.