Roma, 31 maggio - “L’accordo tra Tim, Open Fiber e Cdp per la costruzione della rete unica in fibra rappresenta di per se una scelta di buon senso, ma le modalità ci lasciano perplessi”, così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

“L’Italia, infatti, - aggiunge il numero uno della Cgil - non può correre il rischio di perdere l’unico operatore telefonico domestico. Saremmo l’unico Paese in Europa ad esserne privo. Si completerebbe così quel ciclo devastante che ha origine dalla privatizzazione di Telecom della fine degli anni ‘90. Il nostro Paese non può sacrificare una delle più importanti aziende italiane impegnate sul fronte dell’innovazione”.

“Chiediamo, pertanto, al Presidente del Consiglio - conclude Landini - un incontro per poter esprimere le nostre preoccupazioni ed evitare un processo di sfaldamento delle TLC in Italia”.