Roma, 17 febbraio - "Dopo la bocciatura del referendum sull’eutanasia arriva anche quella del quesito sulla cannabis. Attendiamo ovviamente le motivazioni della Corte, ma riteniamo che tale giudizio confermi la necessità, non più rinviabile, che il Parlamento normi la materia". è quanto si legge in una nota della Cgil nazionale.

Per la Confederazione  "le Camere dovranno ora tenere conto della spinta popolare espressa dalla grande partecipazione alla raccolta delle firme, ma soprattutto delle evidenze scientifiche e della realtà dei fatti, che hanno già portato molti Paesi ad emanare provvedimenti nel senso della legalizzazione della cannabis, e del grande dibattito che negli ultimi anni si è sviluppato anche nel nostro Paese". "Dibattito fra gli operatori, nella società civile e in ambito scientifico, che - si sottolinea - ha permesso anche la convocazione della Conferenza nazionale sulle Droghe, a distanza di dodici anni dall’ultima. Conferenza che ha assunto l’impegno proprio di intervenire sulla normativa vigente, per rispondere ai profondi mutamenti avvenuti per quanto riguarda i consumi di sostanze".

"La Cgil - si legge infine nella nota - fin dal proprio congresso del 1995 si è espressa a favore della legalizzazione della cannabis, e continuerà il proprio impegno in questo senso, ponendo in campo tutte le iniziative affinché si realizzi il necessario intervento di revisione complessiva della L. 309/90".