Roma, 6 novembre - “Ci troviamo di fronte a un disegno di legge delega molto complesso che studieremo e valuteremo con grande attenzione alla luce dell’impatto che questo ha con i servizi del nostro Paese, con il sistema delle infrastrutture e anche della funzione dei servizi pubblici. La riforma che serve ancora non sembra ancora esserci, serve un confronto vero”. Così il segretario confederale della CGIL, Emilio Miceli commenta il ddl Concorrenza varato dal Consiglio dei ministri.

“Siamo in attesa del testo definitivo, ma dalle bozze sembra  - sottolinea Miceli - non risponda ad alcuni quesiti importanti. Tra questi uno è che Cassa depositi e prestiti ha due piedi in due grandi aziende tra di loro concorrenti, Open Fiber e Tim. Questo disegno di legge non ci dice quale è la direzione di marcia su uno dei più grandi temi industriali e per l'innovazione del Paese. Per quanto riguarda la messa a gara dei servizi c’è un riferimento blando alle clausole sociali, fin troppo blando per prenderlo sul serio. E sentiamo la necessità di affrontare il tema del ciclo dei rifiuti non soltanto come una questione di mercato, ma come una grande questione della collettività”. E aggiunge il dirigente sindacale: “L’altra cosa che non convince è che sui porti non si va verso il libero mercato ma verso una condizione di oligopolio se non di monopolio, attraverso il cumulo delle concessioni, con la possibilità di determinare una gigantesca ristrutturazione che rischia di costare cara in termini di posti di lavoro”.

“Su questo tema non sarà possibile fare incontri spot, con pochi minuti a disposizione solo per rappresentare le posizioni di ciascuno. In quel ddl ci sono temi che devono essere oggetto di trattativa complessa. Lo vogliamo dire al presidente del Consiglio e ai ministri: occorrerà aprire un ciclo di confronto che non può - conclude Miceli - seguire le tracce di ciò che è successo sulla legge di bilancio”.