E’ necessario creare un quadro di politiche industriali e di sviluppo in grado di frenare i processi di delocalizzazione e di deindustrializzazione del Paese, investendo per affrontare le transizioni ambientale, energetica, digitale, tutelando il lavoro. Occorre sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione.

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Crisi industriali, #CambiaManovra
Crisi industriali, #CambiaManovra

Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo. Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale. Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise

Silvia Spera si occupa di crisi aziendali e di settore per la CGIL nazionale

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Bisogna risolvere le troppe crisi aziendali ferme al Mise, favorendo processi di reindustrializzazione, e prevedendo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali finalizzati alla transizione. La crescita sostenuta del Pil di questi ultimi mesi non ha ricadute positive sulla occupazione. Occorrono investimenti che siano condizionati alla crescita della occupazione, in particolare di giovani e donne.
Le donne stanno pagando, ancora una volta, un prezzo troppo alto: bassi tassi di occupazione, part time involontario, gap salariale. Occorrono misure specifiche per ridurre i gap e sostenere l’occupazione femminile e giovanile.

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Politiche industriali, #CambiaManovra
Politiche industriali, #CambiaManovra

La legge di bilancio avrebbe potuto essere l'occasione per definire strumenti di politica industriale in grado di mettere il paese nelle condizioni di affrontare la grande trasformazione in senso sostenibile dal punto di vista ambientale, industriale e sociale dell' apparato produttivo italiano invece abbiamo assistito al rifinanziamento degli incentivi già esistenti alla creazione di una pletora di fondi che dovrebbero affrontare ciascuno aspetti specifici e settoriali di un quadro nel quale non c'è una visione di insieme dei problemi che l'industria manifatturiera italiana dovrà affrontare.

Fausto Durante, Politiche Industriali e dell’Innovazione, Coordinatore Consulta Industriale e Reti per la CGIL nazionale

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Il lavoro che si genera è quasi tutto precario: le sole politiche di decontribuzione non sono sufficienti. Basta con tempi determinati di breve o brevissima durata, finti stage e tirocini che sostituiscono lavoro, lavoro autonomo occasionale senza alcuna copertura contributiva. Occorre un forte intervento sul mercato del lavoro, orientato a cancellare le forme più precarie di occupazione, a valorizzare il lavoro buono e stabile, a garantire continuità ai lavoratori contrastando il continuo turn over.

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Mercato del lavoro, #CambiaManovra
Mercato del lavoro, #CambiaManovra

Servono investimenti per creare buona occupazione,  ammortizzatori sociali universali e politiche attive. Contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni. Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola.

Nicola Marongiucoordinatore area della Contrattazione e del Mercato del Lavoro CGIL nazionale

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Orientare le risorse del PNRR sulle politiche attive per rafforzare i centri pubblici per l’impiego, non disperdere le competenze dei navigator, fare un forte investimento sulla formazione nell’arco di tutta la vita lavorativa. Occorre rilanciare l’occupazione nei settori pubblici, a partire da sanità e istruzione. Rilanciare con forza il potere d’acquisto di salari e pensioni, anche attraverso i rinnovi di tutti i contratti pubblici e privati ancora in attesa di risposte, intervenendo per contrastare il dumping contrattuale.