Relazione introduttiva all'Assemblea Organizzativa 2022 del segretario generale della CGIL Maurizio Landini

... Con questa Assemblea Organizzativa non abbiamo inteso semplicemente parlare al nostro interno per migliorare noi stessi ed il futuro della nostra CGIL.
Le Camere del Lavoro e la CGIL sono nate più di 120 anni fa con l’ambizione di trasformare la società ed affermare la giustizia sociale e la democrazia attraverso l’emancipazione delle persone e con la lotta per il lavoro con diritti e dignità.

Anche oggi, nel migliorarci e nel cambiare, noi vogliamo parlare al Paese ed essere un soggetto che offre la possibilità a tutte le persone che per vivere debbono lavorare, di partecipare per essere protagonisti del cambiamento.

L’aumento della precarietà e dello sfruttamento ha coinciso in questi anni con la crescita dell’illegalità diffusa: corruzione, evasione, sfruttamento del lavoro, fino al punto che parti consistenti dell’economia reale sono controllate dalla criminalità organizzata.
Rivendicare qualità, stabilità nel lavoro e servizi pubblici universali per noi è un tutt’uno con la richiesta che gli investimenti del PNRR non finiscano per alimentare quel sistema perverso.

Il vero antidoto contro tutto ciò è la partecipazione del mondo del lavoro alle scelte che riguardano il futuro del Paese. Tanto più nel momento che viviamo una crisi della rappresentanza e della partecipazione ed una crescente sfiducia nei confronti del sistema politico.
Questi temi riguardano anche noi.

Ridare voce alle delegate e ai delegati eletti da tutte le lavoratrice e da tutti i lavoratori è per noi una scelta strategica.
È la condizione per riaffermare una vera democrazia.

Il fatto che milioni di lavoratrici e lavoratori pubblici siano chiamati a votare per eleggere la loro rappresentanza è un impegno che non può riguardare le sole categorie ma tutta la CGIL.

Essere confederali significa comprendere che la qualità del lavoro pubblico è la condizione per garantire a tutte e a tutti i diritti di cittadinanza. È comprendere che quel voto non misura semplicemente la rappresentanza delle organizzazioni sindacali, ma può riaprire una nuova stagione di democrazia e di partecipazione. È comprendere che è il momento di estendere per legge il diritto di eleggere i propri delegati a tutto il mondo del lavoro.

→ Testo integrale della relazione