Roma, 6 settembre – Di seguito l’intervento integrale del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso della sessione pomeridiana del G20 Salute.

“Prima di tutto un ringraziamento non formale al ministro Roberto Speranza per aver dato anche alle parti sociali e a chi rappresenta il mondo del lavoro la possibilità di partecipare a questo importante appuntamento. Il lavoro, gli uomini e le donne che lo svolgono, è stato determinante nel fronteggiare la pandemia. Penso innanzitutto a quanti occupati nelle corsie degli ospedali, nelle terapie intensive, e a dare assistenza al proprio domicilio a chi colpito dal Covid. E penso anche a quanti, a rischio della propria incolumità, hanno operato nei cosiddetti servizi essenziali consentendo a noi di rimanere al sicuro nelle nostre case. Il lavoro che ha salvato e salva il Paese è quello tutelato, ben retribuito e stabile.

Per noi è indispensabile che l’Italia proponga lo stop ai brevetti sui vaccini. Il diritto alle cure deve essere per tutti e tutte. Fino ad oggi sono oltre 4,5 milioni i morti di Covid 19 nel mondo. Solo l’1,3% degli abitanti dei paesi in via di sviluppo ha ricevuto almeno un’iniezione di vaccino. È indispensabile che il G20 si faccia carico della necessità di sospendere i brevetti sui vaccini, per arginare la pandemia a livello mondiale, prima che sia troppo tardi. È un atto di giustizia assicurare l’accesso al vaccino e alle cure per tutti, ma è un interesse globale di tutti i Paesi per evitare che l’arrivo di nuove varianti vanifichi i risultati delle campagne vaccinali. Serve per garantire il diritto alla salute, serve per garantire la ripresa economica.

La pandemia ha dimostrato che è essenziale estendere la copertura sanitaria di tipo universale per assicurare il diritto alla salute e alle cure per tutti senza distinzioni, finanziando adeguatamente i sistemi pubblici, garantendo un accesso equo a servizi di qualità per tutte le persone, valorizzando il lavoro degli operatori sanitari come risorsa fondamentale.
In Italia, anche grazie al Pnrr, vi è la possibilità concreta finalmente di potenziare settori del nostro sistema sociosanitario per troppo tempo trascurati: la Prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro l’Assistenza diffusa nel territorio, con cure primarie integrate socio-sanitarie nei luoghi di vita delle persone, anche utilizzando le nuove tecnologie, per affrontare così l’altra grande ’emergenza’, quella delle patologie croniche e della non autosufficienza. Bisogna però programmare uno sviluppo stabile e duraturo del nostro sistema sociosanitario oltre il Pnrr, attraverso la programmazione ordinaria del Finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale a cominciare dalla prossima Legge di Bilancio. Il primo intervento da definire è un piano straordinario di assunzioni stabili nel Ssn a cominciare dall’accesso alla formazione universitaria”.