Pubblichiamo il rapporto realizzato da CGIL, CISL e UIL sullo stato di attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in Italia. La stesura del rapporto è stata coordinata dai dipartimenti internazionali e realizzato in collaborazione con tutte le aree, dipartimenti e servizi interessati delle tre confederazioni.
Il rapporto è stato utilizzato come documento di orientamento dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSI) durante la partecipazione al Forum politico di alto livello delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (HLPF) che si riunisce a New York in questi giorni. Il Forum Politico è un organo sussidiario dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite responsabile della politica dell'intera organizzazione sullo sviluppo sostenibile che esamina l'impegno e lo stato di avanzamento dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Le considerevoli risorse economiche e finanziarie del Piano per la Ripresa e la Resilienza dell’Unione Europea (PNRR) potrebbero costituire un importante strumento per il raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (SDG).

Il rapporto mette in evidenza che in Italia ancora resta molto da fare per il raggiungimento dell’obiettivo 1.1 (sradicare la povertà estrema). Le donne prevalgono nel terziario e negli impieghi informali o part-time. In Italia la pandemia ha colpito duramente le donne, acuendo le disuguaglianze di genere. L’obiettivo 5.4 (riconoscere e valorizzare l’assistenza e il lavoro domestico non retribuiti) non è stato ancora realizzato. Permangono difficoltà per realizzare il target 10.4 (politiche, in particolare fiscali, salariali e di protezione sociale, per raggiungere una maggior uguaglianza). In particolare, desta preoccupazione il lento progresso relativo al target 13.2 (integrare le misure di cambiamento climatico nelle politiche, strategie e pianificazione nazionali). L’Italia è già gravemente colpita dai cambiamenti climatici. Il governo deve ancora adottare il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici previsto dalla relativa strategia dell’UE varata nel febbraio 2021.

Affinché gli SDG guidino la ripresa dalla crisi e la resilienza, i sindacati esortano il governo italiano a:

  • affrontare le cause della povertà, definire percorsi di inclusione sociale e lavorativa per assistere appieno le persone in condizioni di povertà tramite misure e servizi mirati;
  • ampliare i regimi di protezione sociale e lavorare per migliorare il reddito minimo garantito, che ora esclude molti bisognosi;
  • formulare leggi per combattere la precarietà, garantire che il PNRR promuova e misuri una crescita dell’occupazione stabile e di qualità per tutti;
  • contrastare la crescente disuguaglianza rafforzando la contrattazione collettiva a livello nazionale e aziendale garantendo, nel contempo, la tassazione progressiva per tutte le fasce di reddito;
  • rafforzare il sistema assistenziale, integrando i regimi di assistenza sociale e sanitaria;
  • rinnovare le politiche nazionali per i giovani e garantire risorse adeguate, con un patto globale per la gioventù;
  • adoperarsi per migliori sistemi di istruzione e di orientamento nonché per ridurre l’abbandono scolastico;
  • estendere l’impiego del bilancio di genere (gender budgeting) a tutti i livelli della pubblica amministrazione;
  • garantire politiche a favore di chi svolge lavori pesanti o pericolosi e un più stretto rapporto tra Rappresentati dei Lavoratori per la Sicurezza e le istituzioni preposte alla prevenzione e ai controlli;
  • attuare le raccomandazioni dei sindacati per un’equa transizione contenute nel documento “Una giusta transizione per il lavoro, il benessere della persona, la giustizia sociale, la salvaguardia del pianeta per una transizione verde dell’economia”.

→ Scarica il rapporto CGIL, CISL e UIL 'Italia. La prospettiva sindacale sugli SDGS'