Roma, 17 dic - È fondamentale che il dispositivo di legge sulle delocalizzazioni intervenga sulle crisi in corso. Altrimenti non avrebbe quei requisiti di vera urgenza di cui invece c’è assoluto bisogno”.

In una delle Agorà organizzate dal Partito democratico quest’oggi, Emilio Miceli, Segretario confederale della Cgil, all’indomani dello sciopero generale, esplicita con nettezza la posizione della Confederazione di corso d’Italia “Il governo - ha chiarito il sindacalista - ha scelto di fare un emendamento sulle delocalizzazioni senza incontrare il sindacato. È una scelta sbagliata tanto più all’indomani dello sciopero generale. Milioni di lavoratori hanno chiesto una svolta nelle politiche industriali - ha proseguito Miceli- ma il governo ha scelto la via tecnocratica della auto-sufficienza”.

In relazione alle anticipazioni fatte circolate sul merito dell’emendamento, “sembra che il testo sia centrato sulle procedure, che a nostro avviso - se confermate - sarebbero assai timide, e non tocca né il tema della partecipazione sociale, né quello di una nuova visione del ruolo pubblico, e della sua capacità regolatrice del sistema delle imprese” ha sottolineato Il Segretario confederale convinto che invece quella che abbiamo davanti “era l’occasione per aprire un grande dibattito” mentre l’emendamento del Partito democratico “è solo un timido aggiustamento alla legge di bilancio”.

Da Miceli perciò la richiesta  di “fare questa discussione  con il governo. Perché c’è bisogno di fare meglio - rimarca il sindacalista - e c’è bisogno fare di più”.