In tutta l'Unione Europea è in vigore dal 2006 la Direttiva Macchine, riguardante gli standard di sicurezza dei macchinari industriali e di protezione della salute delle lavoratrici e dei lavoratori che li usano. Nel nostro paese, la Direttiva è attuata dal Decreto legislativo 17/2010.

La Direttiva Macchine è effettivamente conosciuta e applicata solo da pochi anni, con molte difficoltà e resistenze, come dimostrano anche i casi recenti di infortuni mortali sul lavoro a causa della rimozione di sistemi di sicurezza e protezione da macchinari industriali. Il processo di acquisizione dello spirito e della cultura ispiratrice della Direttiva è faticoso e lento, purtuttavia è in corso e sta sempre più contribuendo a far crescere la consapevolezza sulla sicurezza delle macchine da parte di aziende, ispettorati del lavoro, autorità di sorveglianza, strutture sanitarie locali, organismi paritetici.

Purtroppo, questi timidi sviluppi positivi rischiano di essere vanificati a causa della scelta della Commissione Europea (scelta unilaterale assunta contro il parere delle rappresentanze europee dei lavoratori e degli imprenditori) di procedere a un processo di revisione dell'attuale Direttiva. 
Da quanto abbiamo potuto apprendere, la spinta lobbistica dei produttori di software intelligente e delle organizzazioni di consulenza ha indotto la Commissione a proporre la revisione dell'attuale Direttiva con l'obiettivo di inserire nella ridefinizione del contesto normativo i temi legati alle tecniche di intelligenza artificiale.

Si tratta, a parere di molti esperti e studiosi, di tecniche ancora immature e non sufficientemente sviluppate sul terreno delle funzioni legate alla sicurezza delle macchine e all'integrità fisica degli operatori delle stesse. Sebbene nel campo dell'intelligenza artificiale e del machine learning la ricerca stia avanzando rapidamente, al momento non esistono ancora macchinari che utilizzano queste tecniche per funzioni legate alla sicurezza. Il carattere ancora embrionale di applicazioni simili non permette di considerarle già capaci di rispettare i principi di base dei requisiti di sicurezza imposti dalla Direttiva attuale. In più, in molti paesi europei rimane aperto il cronico problema della carenza di personale e di risorse finanziarie per la formazione dei lavoratori e delle imprese, così come per le ispezioni e i controlli sulle macchine, sia prima sia nel corso della loro messa in esercizio.
Il processo di revisione della Direttiva Macchine è sul tavolo della Ces, la Confederazione europea dei sindacati, che ha previsto per lunedì 20 settembre un primo momento di discussione e approfondimento