I giorni passano e la Legge di Bilancio non si vede. Secondo il calendario istituzionale, entro la metà di ottobre il Governo avrebbe dovuto inviare il disegno di legge di Bilancio 2021-2023, assieme al Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2021, alla Commissione europea e poi al Parlamento italiano. C’è di più. L’impegno era di inviare anche lo Schema del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ossia la prima bozza del cosiddetto recovery plan italiano, che – seguendo le Linee Guida per la definizione del PNRR diffuse dal Governo a metà settembre – avrebbe dovuto anticipare i principali progetti di investimento e di riforma da realizzare attraverso le risorse del Next Generation EU (NGEU), il famoso Recovery fund europeo. Perché questo ritardo?

Un passo indietro. Nel DPB 2021, inviato alla Commissione europea, all’Eurogruppo e al Parlamento italiano lo scorso 19 ottobre, si assume il quadro macroeconomico e di finanza pubblica – con poche variazioni rispetto alla Nota di aggiornamento del DEF 2020 – entro il quale il Governo intende programmare la manovra per il prossimo triennio.

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