E' stata pubblicata la “Relazione sullo stato di avanzamento del Progetto Nazionale Banda Ultralarga al 30 settembre 2022”.
Come è noto l'obiettivo del piano BUL 2015-2020 era di arrivare a coprire con connessioni a banda ultralarga (almeno al 75% con architettura FTTH, Fiber-to-the-Home), le cosiddette zone a “fallimento di mercato”.
Obiettivo che, sebbene si sia registrata una lieve accelerazione, continua ad essere ancora lontano dall’essere raggiunto.
Va segnalato infatti che al di la della Relazione sopracitata, già dal 2020 sul sito del progetto BUL, Infratel ha cominciato a pubblicare, con aggiornamenti costanti, le informazioni riguardanti l’evoluzione dei lavori, mettendo in condivisione i dati relativi al posizionamento dei PCN della rete pubblica in fibra ottica per ciascuna area geografica.
I PCN (punti di consegna neutra) sono nodi di rete che forniscono accesso agli Operatori di telecomunicazioni alle nuove infrastrutture realizzate dal Concessionario (Open Fiber).
"La Direttrice identifica l’appartenenza di un Comune ad una delle ramificazioni della rete primaria a partire dal Comune che è sede del Punto di Consegna Neutro (PCN). Ogni aggregato di Comuni ha quindi un unico Comune sede di PCN e tutti gli altri Comuni appartenenti ad una direttrice".
A uno stesso PCN vanno collegati dunque tutti gli elementi a valle utilizzati per portare la connessione ultrabroadband agli abbonati (anche le antenne usate per il servizio FWA nelle aree rurali).
Per accelerare il completamento dei lavori, Open fiber ha inoltre adottato l'installazione e l'uso di mini-PCN, ovvero PCN provvisori che permettono di avviare la commercializzazione in una determinata area, dove i lavori sono già conclusi. Si tratta di una delle semplificazioni accordate di recente da Infratel Italia alla concessionaria Open Fiber, con l’obiettivo di velocizzare i tempi per le coperture delle aree oggetto degli interventi.
Nonostante queste premesse, la Relazione in oggetto evidenzia ulteriori ritardi da parte di Open Fiber nella presentazione dei progetti definitivi in fibra relativi proprio ai PCN e alle tratte di primaria.
Inoltre, i Comuni previsti con interventi FWA sono maggiori dei comuni fibra dal momento che per alcuni comuni l’offerta prevedeva una copertura solo di tipo FWA (necessaria in alcune aree particolarmente difficili da cablare, ma non ideale in altre).
Anche la parte del documento che analizza, regione per regione, il numero dei progetti previsti evidenzia un gap sostanziale tra questi e quelli effettivamente approvati (progettazione esecutiva).
Quanto all’esecuzione materiale dei cantieri, le tabelle indicano che su 7.857 Ode (ordini di esecuzione) complessivamente aperti in fibra e 2.832 wireless ne sono stati completati ad oggi con CUIR (Comunicazione Ultimazione Impianto di Rete) rispettivamente 5.389 e 2.699.
“Dal punto di vista economico, sono stati ordinati a OF circa di 2 mld di euro di lavori. L’avanzamento dei lavori sul totale ordinato è di circa il 76%”
Per quanto riguarda i dati relativi alla fase di collaudo, si rileva che le quantità di unità immobiliari collaudate e con servizi a banda ultra larga attivabili (FTTH) al 30/09/2022 risultano essere 2.037.636, a fronte di 6.411.150 unità immobiliari pianificate.
Altra nota dolente riguarda la parte relativa alla commercializzazione dei servizi previsti dalla concessione (servizi passivi di cessione delle fibre ottiche e di colocation al PCN e servizi di tipo
VULA), che Open Fiber deve avviare una volta ottenuto l’esito positivo del collaudo, che registra diversi KO.

Alla data del 30 settembre 2022 infatti, su 156.441 ordini complessivi sono stati attivati i servizi a 97.726 UI (il 63%). Gli OLO che hanno richiesto attivazioni ad Open Fiber sono 201. Seguono le tabelle che riportano nel dettaglio l’elenco dei comuni in commercializzazione, con relativi OK o KO.
Il documento si completa inoltre con una parte (la prima) che riepiloga le informazioni relative alle procedure di gara per la concessione di costruzione e gestione di una infrastruttura passiva a banda ultralarga nelle aree bianche del territorio delle regioni:

  • Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto (Gara a concessione 1)
  • Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Provincia Aut. di Trento, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia (Gara a concessione 2)
  • Calabria, Puglia e Sardegna (Gara a concessione 3)

Parte in cui vengono dettagliati lotti, importi e criteri di aggiudicazione adottati.
E si conclude con le informazioni riguardanti le penali contrattuali (milionarie) contestate al concessionario e quelle relative ai ricorsi pendenti.
Alla luce di quanto sopra crediamo che la fotografia che ci restituisce questo report faccia il paio con il quadro di incertezze che il settore sta registrando ormai da tempo.
Tra queste, la mancata definizione degli assetti societari che dovranno o potranno dare vita alla rete unica incidono non poco.
La Relazione rappresenta tuttavia uno strumento che abbiamo ritenuto utile mettere in condivisione per avere l’opportunità di continuare a monitorare, territorio per territorio, lo stato di avanzamento (o di stallo) dei progetti relativi all’infrastrutturazione digitale del Paese.

Di seguito il link per scaricarla:
 Relazione sullo stato di avanzamento del Progetto Nazionale Banda Ultralarga al 30 settembre 2022