Dichiarazioni del Segretario generale della CGIL Maurizio Landini al termine dell'incontro con Il Ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Elisabetta Casellati, convocato per un confronto sulla riforma costituzionale presso gli uffici di Largo Chigi. Al tavolo era presente il segretario confederale Christian Ferrari.

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La Ministra Casellati ha motivato la convocazione delle organizzazioni sindacali con l’obiettivo di raccogliere il parere e il contributo anche dei soggetti di rappresentanza sociale sulla riforma della Costituzione che il Governo ha intenzione di avviare nelle prossime settimane. Ha infatti annunciato, per lunedì prossimo, analoghi incontri con tutte le associazioni datoriali.

La Ministra non ha presentato alcuna ipotesi specifica – che verrà definita solo dopo aver ascoltato tutte le forze politiche e sociali – ma ha ribadito la volontà di rafforzare la stabilità di governo, attraverso l’introduzione di forme di elezione diretta, chiarendo che l’orientamento su cui l’Esecutivo sta ragionando in maniera
preferenziale è quello dell’elezione diretta del Presidente del consiglio, piuttosto che del Presidente della Repubblica.

Dopo aver ringraziato per l’occasione di confronto e richiamato quanto già dichiarato nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi, la CGIL ha espresso le sue posizioni nel merito dei temi in discussione:

  • la vera necessità è quella di attuare coerentemente la Costituzione, non di modificarla;
  • l’ordinamento della Repubblica non può che essere quello che riconosce la sovranità popolare nell’assemblea parlamentare e non nel capo dell’esecutivo;
  • la nostra contrarietà a qualsiasi ipotesi di superamento della forma parlamentare di governo della Repubblica: sia essa il presidenzialismo, il semipresidenzialismo o il premierato (c.d. “Sindaco d’Italia”);
  • il ruolo di garanzia e le prerogative (dal potere di nomina del Presidente del consiglio e dei Ministri a quello di scioglimento del Parlamento) del Presidente della Repubblica non vanno modificati;
  • il principale fattore di crisi della nostra democrazia non è la stabilità ma la rappresentanza;
  • non è il Governo a dover essere rafforzato, ma il Parlamento, la cui centralità è mortificata dall’abuso continuo, e reiterato negli anni, della decretazione di urgenza, che – come sostenuto a più riprese dalla Corte costituzionale e dallo stesso Presidente della Repubblica – va riportata nel rigoroso alveo definito dall’art. 77 della Costituzione;
  •  serve una riforma della legge elettorale che garantisca maggiormente il rispetto dei principi di rappresentatività e uguaglianza del voto dei cittadini, evitando effetti distorsivi nel meccanismo di trasformazione dei voti in seggi (in linea con quanto sancito dalle sentenze della Corte costituzionale, che hanno dichiarato l’illegittimità delle leggi “Porcellum” e “Italicum”) e ripristinando la possibilità di scelta di deputati e senatori e un rapporto di rappresentanza chiaro, diretto e riconoscibile tra elettori ed eletti in Parlamento;
  • sarebbe utile una legislazione di attuazione dell’art. 49 della Costituzione per rafforzare la funzione dei partiti politici come strumento dei cittadini per “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”;
  • è necessaria una legge sulla rappresentanza in attuazione dell’art. 39 della Costituzione, presupposto per dare applicazione anche all’art. 46 nei termini definiti nella nostra proposta di “Carta dei diritti universali del lavoro”;
  • la nostra assoluta contrarietà a forme di modifica della Costituzione che non siano quelle previste dall’art. 138.

Infine, è stato ribadito il giudizio della CGIL sul DDL Calderoli di attuazione dell’art. 116, comma 3, della Costituzione, attraverso gli argomenti espressi nel corso della recente audizione in Senato.

In conclusione, la Ministra, dopo aver chiarito che il tema “autonomia differenziata” non rientra nelle sue competenze, ha espresso condivisione sulla necessità di preservare e rafforzare la centralità e il ruolo del Parlamento – a partire dalla funzione legislativa – e apprezzamento per il contributo di valutazioni e proposte, riservandosi ogni considerazione e anticipando la prosecuzione del confronto una volta definita la proposta di riforma da parte del Governo.

Questo incontro, per quanto interlocutorio, conferma la volontà del Governo di imprimere un’accelerazione nella direzione di una modifica della Costituzione in
chiave presidenzialista.

È quindi ancor più necessario rafforzare la mobilitazione a partire dalla manifestazione nazionale del 24 giugno indetta insieme al mondo delle Associazioni.

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Incontro con il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Elisabetta Casellati