Di seguito il comunicato stampa diffuso dall'Alleanza contro la Povertà di cui la Cgil fa parte.

Nel 2021 - stando ai dati Istat pubblicati questa mattina - sono in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale da 7,7% nel 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4% come l’anno precedente).

Pertanto, la povertà assoluta conferma i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia dovuta al Covid-19. Per la povertà relativa l’incidenza sale all’11,1% (da 10,1% del 2020) e le famiglie sotto la soglia sono circa 2,9 milioni (2,6 milioni nel 2020).

«Questi dati sono drammatici», commenta Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza. «I numeri dimostrano che i poveri hanno bisogno di aiuto e supporto, di una revisione della misura certo, ma anche e soprattutto di un rinforzo. Questi dati ci parlano della realtà della vita delle persone: noi come Alleanza invitiamo la politica a prenderne atto con tutto il senso di responsabilità necessario per mantenere la coesione sociale in questo difficile momento che attraversa il nostro Paese».

Tre i punti, che vengono confermati dai dati, su cui l’alleanza continua a chiedere di prestare attenzione: la povertà assoluta aumenta per i cittadini di origine straniera, c’è bisogno di un segnale chiaro, i 10 anni ancora previsti per fare richiesta di accesso alla misura sono uno scandalo; la povertà aumenta per le famiglie numerose  pertanto per loro è necessario incrementare il sostegno economico aumentando l’equità della misura è sostituendo l’attuale scala di equivalenza con quella dell’Isee ed eliminando il tetto per le famiglie numerose (o innalzandolo sensibilmente) e va rafforzata la presa in carico da parte dei servizi territoriali per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari.