Roma, 30 gennaio - "Il piano per la soluzione del conflitto tra Israele e Palestina, presentato dal presidente degli USA, Donald Trump, non è un piano di pace. Al contrario, potrà solamente produrre ulteriori divisioni, violenze ed allontanare la pace tra i due popoli". Lo afferma Susanna Camusso responsabile Politiche europee e internazionali per la Cgil nazionale."Il piano - prosegue la dirigente sindacale - viola palesemente le risoluzioni delle Nazioni Unite, legittima l'esistenza delle colonie illegali israeliane nei territori della Cisgiordania e di Gerusalemme Est, espropria ai palestinesi le terre fertili della valle del Giordano. Il piano, quindi - spiega Camusso -, frammenta e riduce ulteriormente il territorio palestinese e vuole determinare l'annessione della città di Gerusalemme nello stato d'Israele, lasciando ai palestinesi i quartieri periferici isolati dal muro di separazione, non prevede nessun diritto per la delicata questione dei rifugiati".Per la dirigente sindacale "non è con la promessa di finanziamenti che si può togliere ad un popolo il diritto di autodeterminazione, non è con 50 miliardi che si affronta il tema del lavoro e dello sviluppo di un territorio che verrebbe frantumato. Così come non si può imporre la “pace”con scelte unilaterali che privano di protagonismo i soggetti. L’unica strada, torniamo a ripeterlo, è quella del rispetto del diritto internazionale, del dialogo e del negoziato tra le parti, con il concreto sostegno della comunità internazionale, e dei movimenti pacifistiisraeliani e palestinesi"."La pace e la stabilità in Israele, in Palestina e nella regione - conclude Camusso -, passano per il riconoscimento dei due stati per i due popoli, con pari dignità, ed in applicazione con le risoluzioni delle Nazioni Unite".