Roma, 1 ottobre - “La lieve risalita dell’occupazione di agosto è certamente una boccata di ossigeno e indice di una leggera ripresa delle attività che speriamo possa consolidarsi nel tempo. Ma il dato sull’occupazione giovanile è davvero allarmante. Questi dati così preoccupanti non riguardano solo l’Italia, ma il nostro Paese rispetto ad altri dell’Unione Europea, risente delle gravi difficoltà storiche del mercato del lavoro”. Così i segretari confederali della Cgil Tania Scacchetti e Giuseppe Massafra commentano le rilevazioni diffuse quest’oggi dall’Istat.Tra le criticità strutturali indicate dai dirigenti sindacali: “la bassa produttività, la scarsa internazionalizzazione delle imprese e il nanismo del sistema produttivo italiano, la forte crescita di lavoro povero e a basso valore aggiunto, l’alta presenza di sottoccupazione e lavoro nero, e la povertà educativa”. Per Scacchetti e Massafra le ricette per la ripartenza “devono orientarsi verso investimenti che possano far crescere l'occupazione, contrastare la precarietà, innalzare i livelli di competenze, favorire l'inclusione sociale”. “Istruzione e formazione, sanità e welfare pubblico, transizione digitale, riconversione ecologica e coesione territoriale - continuano - sono gli ambiti su cui indirizzare le scelte del futuro, messe in campo già da ora”.Infine, concludono i segretari confederali della Cgil “gli strumenti per accompagnare il cambiamento del nostro sistema produttivo, anche dopo la fine del blocco dei licenziamenti, dovranno essere il rafforzamento delle politiche attive del lavoro, rivolte in particolare ai giovani e alle donne, la continuità nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali, con investimenti anche sul rilancio e la ridefinizione dei contratti di solidarietà difensivi ed espansivi e sulla formazione delle competenze”.