Si è svolta a Bruxelles la manifestazione promossa dalla Federazione europea dei sindacati del settore edile e del legno (EFBWW) e dalle organizzazioni sindacali affiliate per chiedere alla Commissione europea di agire con urgenza per promuovere una nuova strategia europea volta a imporre e applicare norme nuove e migliori che limitino i subappalti e pongano fine allo sfruttamento nella catena di subappalti nel settore edile.

Questa mattina, i lavoratori dei sindacati europei si sono riuniti davanti agli uffici del Parlamento europeo, a Place Luxembourg, Bruxelles, per denunciare la piaga dello sfruttamento dei lavoratori nella catena dei subappalti in Europa e in Italia.

La federazione di categoria della CGIL, la FILLEA, ha partecipato alla mobilitazione europea con una delegazione numerosa di lavoratori per far sentire la loro voce per dire basta allo sfruttamento nella catena dei subappalti edili. “Con il recente intervento a gamba tesa da parte del governo Meloni con il nuovo Codice Appalti stiamo tornando indietro” ha dichiarato il segretario generale degli edili Alessandro Genovesi “dal primo luglio il governo ha liberalizzato il subappalto e reso più difficile contrastare il dumping contrattuale e il lavoro irregolare. Presenti in piazza anche rappresentanti dell’Area Politiche europee e internazionali del Centro confederale CGIL nazionale.

Dal palco della piazza, il responsabile internazionale della FILLEA, Marco Benati, ha preso la parola per denunciare le morti sul lavoro, lo sfruttamento e le infiltrazioni criminali, le condizioni di lavoro rischiose per la vita dei lavoratori nei cantieri, dove spesso i subappaltatori scompaiono nell’abusivismo senza risarcire i lavoratori o i familiari delle vittime. Ha, inoltre, ribadito come la legge del Governo in carica, il Codice degli Applati, abbia liberalizzato il subappalto, facendo regredire le conquiste realizzate negli anni precedenti, anche grazie al sindacato, che vietavano il subappalto a cascata.

Per queste ragioni la mobilitazione europea di oggi è stata in linea con gli obiettivi delle iniziative territoriali realizzate dalla Fillea – Feneal nelle cinque periferie urbane scelte per la giornata di lotta del 1 aprile scorso.