Di seguito la nota di Fausto Durante, coordinatore Area politiche europee e internazionali della CGIL.

Consideriamo di particolare valore la risoluzione sulla vicenda della morte di Giulio Regeni, approvata lo scorso 9 marzo dal Parlamento Europeo con un ampio consenso dei principali gruppi politici e il voto favorevole di molti europarlamentari italiani di diversi orientamenti politici. La risoluzione indica con chiarezza le responsabilità del governo egiziano per le sistematiche violazioni dei diritti umani fondamentali e richiede “un'inchiesta rapida, trasparente ed imparziale sul caso Regeni”.

Nel testo si ricordano le svariate denunce di casi di tortura, di sequestri di persone, di campagne di detenzioni arbitrarie, che dal 2013 ad oggi hanno fatto registrare l'arresto di oltre 22.000 persone. Così come si segnala l'accanimento del governo egiziano nei confronti del Centro per i diritti umani Al Nadim, da anni impegnato ad assistere le vittime di violenze e di persecuzione politica, ora accusato di promuovere disordine sociale e di porre a rischio la sicurezza nazionale.

Già dal 2013, le istituzioni europee, come giustamente viene ricordato nella risoluzione, avevano richiesto all'Egitto di rafforzare le riforme del sistema giudiziario e dei servizi di sicurezza in funzione dei diritti umani e dei suoi obblighi internazionali, tra i quali l'articolo 2 dell'accordo di associazione UE/Egitto. Richieste evidentemente non soddisfatte tanto che, alla luce dell'assenza di vere riforme e del permanere di uno stato di sistematica violazione delle norme più elementari delle libertà democratiche e civili, il Consiglio Affari Esteri Europeo ha deciso di ritirare i permessi di vendita di strumenti e sistemi di sicurezza utilizzabili per azioni di repressione e ha assunto, nell'ottobre del 2015, una posizione politica contro eventuali aiuti militari all'Egitto.

Infine, il Parlamento Europeo, con questa risoluzione, sollecita gli Stati membri e la Commissione a dar conto della cooperazione con l'Egitto, in particolare per ciò che riguarda la cooperazione militare, richiamando le decisioni e gli orientamenti politici assunti in sede comunitaria.

Ci aspettiamo che quanto espresso da questa importante ed attesa risoluzione del Parlamento Europeo sia assunto con fermezza da tutti gli Stati membri dell'UE, affinché prevalga l'esigenza della verità e della giustizia per la morte di Giulio Regeni e si ponga fine all'attuale stato di violazione dei diritti umani fondamentali e delle libertà di espressione e di associazione in Egitto.