Leggi ancheViolenza donne: Cgil, Cisl e Uil, lavoro sia luogo sicuro e rispettoso della dignità di lavoratrici e lavoratori


Anche quest'anno, il 25 novembre, la Cgil insieme a Cisl e Uil celebra la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con lo slogan 'Donne libere dalla violenza nel lavoro'."Anche se i dossier più recenti ci dicono che c'è un calo dei reati in Italia, la violenza sulle donnepurtroppo non accenna a diminuire. La violenza nei confronti delle donne, è bene ricordarlo, è una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione che comprende tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata (Convenzione di Istanbul)", è quanto affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne."Sono tante, quasi nove milioni, secondo gli ultimi dati Istat, le donne che nel corso della vita hannosubito molestie sessuali: da quelle verbali a quelle fisiche, a quelle sul web. Molto diffusi - proseguono i dirigenti sindacali - i ricatti sessuali sul lavoro, anche se in larga misura sommersi. Uomini che chiedono prestazioni sessuali in cambio di un posto di lavoro o di un avanzamento di carriera, usando ilpotere e sfruttando la vulnerabilità di chi cerca un impiego o una promozione. Sebbene ilfenomeno riguardi anche i lavoratori, sono le lavoratrici ad esserne maggiormente colpite"."Sono un milione e 173 mila le donne che hanno subito molestie o ricatti sul posto di lavorodurante la loro vita lavorativa, pari all’8,5% delle lavoratrici, nonostante l’obbligo da parte deidatori di lavoro di tutelare l’integrità fisica e morale delle/dei dipendenti. Ma solo lo 0,7% delledonne ha denunciato, per paura di perdere il lavoro e la vergogna di essere giudicate dalla societàe dai familiari, per mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine, perché pensano che sia megliotrovare soluzioni individuali. In tante - avvertono Camusso, Furlan e Barbagallo - preferiscono lasciare il lavoro o rinunciare alla carriera. Quella che avviene nei luoghi di lavoro è la forma di violenza in assoluto meno denunciata"."Tutto questo - avvertono - ci chiama in causa come organizzazioni sindacali, ed è su questo che vogliamo mettere l’accento quest’anno in vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione dellaviolenza contro le Donne, per portare alla luce - spiegano - quanto di nascosto ancora rimane e per proporci, attraverso le nostre strutture territoriali (sportelli, centri servizi) come interlocutori credibili perl’ascolto, la presa in carico e la gestione dei diversi casi di violenza"."Va in questa direzione anche il recepimento dell'Accordo Quadro Europeo contro le molestie e laviolenza nei luoghi di lavoro, siglato nel 2016 da Cgil, Cisl Uil e Confindustria per promuoverenelle aziende la cultura del rispetto e aumentare la consapevolezza dei datori di lavoro, dellelavoratrici, dei lavoratori e dei loro rappresentati. Sono ormai centinaia nel territorio - fanno sapere i dirigenti sindacali - le declinazioni di questo accordo tra sindacati, aziende, enti pubblici, che lo hanno individuato come terreno di contrattazione, e che sarà importante estendere ulteriormente, rafforzare, implementare, per renderlo maggiormente efficace"."Anche le iniziative del movimento '#MeToo' hanno rotto il silenzio, facendo emergere ricatti, molestie e violenza in alcuni comparti di lavoro, incoraggiando altre donne ad uscire dall’ombra per affrancarsi definitivamente dalla violenza. Ora è compito delle organizzazioni sindacali - ricordano - fare in modo che l’atto della denuncia attraversi tutti i contesti lavorativi fino a pervadere il mondo del lavoro nella sua totalità, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, in linea con il nostro impegno a sostegno della proposta di Convenzione e Raccomandazione dell’ILO per dire ovunque 'Stop alla violenza nei luoghi di lavoro'”."Il Manifesto unitario che abbiamo preparato per il 25 Novembre, 'Donne libere dalla violenza nellavoro' e che farà da sfondo alle diverse iniziative che si stanno organizzando a livello locale - concludono Camusso, Furlan e Barbagallo -, vuole ribadire questo nostro impegno per fare dell’ambiente di lavoro un luogo sicuro e rispettoso della dignità non solo delle lavoratrici e dei lavoratori ma di tutte le persone che vi operano".Elenco parziale e in aggiornamento delle iniziative in programma25 novembre: Appello ‘Uomini Contro la violenza’
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