Manifestazioni, incontri, assemblee organizzate dalla Cgil in tutta Italia, per dire che le disuguaglianze e le discriminazioni sono un male per tutti. E per rompere le pareti di cristallo che impediscono una effettiva parità tra uomini e donne nel nostro Paese: dall'accesso al mercato del lavoro, alla disparità salariale, a quella pensionistica, alla rinuncia della maternità per non perdere il lavoro.

Rompiamo le pareti di cristallo! E’ anche il titolo del manifesto prodotto dalla Cgil insieme alla Confederazione europea dei sindacati (Ces) che in occasione della Giornata internazionale della donna lancia un allarme e invita a rompere le pareti di cristallo che segregano i sessi nelle diverse occupazioni nel mondo del lavoro, impedendo l’effettiva uguaglianza di genere nel mercato del lavoro.

Nessun paese in Europa è immune dalla disparità fra uomini e donne ed è preoccupante che negli ultimi anni sia aumentata ovunque. Ma in Italia è aumentata ancora di più, le discriminazioni e le disuguaglianze sono in continua crescita e molto più accentuate che in altri Paesi.

Secondo il Global gender gap report dell World Economic Forum che misura il divario di genere nel mondo, solo Turchia e Malta fanno peggio di noi in Europa.

Le donne, dunque, continuano ad essere frenate non solo dai soffitti di cristallo che ne bloccano il percorso di carriera, ma anche da pareti di cristallo, che segregano il genere femminile in particolari posti di lavoro e lo escludono da altri.

Troppi soffitti e muri di cristallo ci separano. Questo spreco di talenti, le vistose disuguaglianze e discriminazioni, sono un male sia per le donne che per gli uomini. E quando si perdono potenzialità e possibilità, ci perdono tutti.

Il raggiungimento di una parità effettiva tra uomini e donne dovrebbe essere una delle priorità del Governo italiano, che cosa aspetta?