Roma, 25 luglio - “Siamo preoccupati per quel che sta avvenendo in Polonia dove, in spregio a qualunque normativa europea e internazionale, si stanno creando delle sedicenti ‘zone franche’ dall’ideologia LGBT. Esprimiamo solidarietà alla comunità gay, lesbica e trans sotto attacco in Europa e in varie parti del mondo, e sollecitiamo un’attenta vigilanza sul rischio di diffusione di questi fenomeni”. A dichiararlo i responsabili dell’ufficio Nuovi diritti Cgil Sandro Gallittu e dell’area Politiche europee e internazionali Cgil Susanna Camusso.“Abbiamo espresso la nostra vicinanza al sindacato polacco OPZZ che - riferiscono i dirigenti sindacali - ha giustamente denunciato il rischio che il concetto di ‘zona franca’ si estenda ai posti di lavoro, dando luogo a ulteriori discriminazioni espressamente escluse anche dalla legge nazionale polacca”.In merito all’uccisione dell’attivista lesbica russa Yelena Grigoryeva, Gallittu e Camusso denunciano “è l’ennesima tragica conferma di un clima che si fa, giorno dopo giorno, più allarmante. È evidente - sottolineano - il disegno discriminatorio e criminale che richiama alla mente tragedie novecentesche ben presenti nei nostri ricordi”. Inoltre, “a nessuno sfuggono le evidenti analogie e le dichiarate vicinanze tra le destre estreme in Europa e la destra al governo nel nostro Paese. Per questa ragione occorre un impegno nella lotta alle destre estreme e ai movimenti nazionalisti e populisti in Europa. Continueremo - concludono Gallittu e Camusso - a batterci al fianco del sindacato polacco e delle organizzazioni sindacali europee per il rispetto e la valorizzazione delle diversità, contro ogni forma di intolleranza e discriminazione nei luoghi di lavoro e altrove”.