Roma, 22 febbraio - “L'assunzione di due ginecologi al San Camillo di Roma con un concorso finalizzato al servizio di interruzione volontaria di gravidanza, è il sintomo di quanto la Legge 194 in Italia sia disapplicata”. Così Loredana Taddei, responsabile Politiche di genere della Cgil nazionale.“Approvata nel 1978 - prosegue la dirigente sindacale - la 194 doveva garantire l'autodeterminazione delle donne, permettendo loro di interrompere volontariamente una gravidanza imprevista. Ma perché ciò sia possibile è necessaria la presenza di medici non obiettori”.“Nella realtà però - denuncia Taddei - la legge è sempre meno applicata proprio a causa dell'elevatissimo numero di obiettori di coscienza, che arrivano a punte dell'80% nel Lazio, e in altre regioni addirittura al 90 o al 100%. E questo sì - conclude - che è incostituzionale”.