La prima notizia che balza all’occhio è la continua e poderosa crescita di segnalazioni rispetto ai semestri precedenti. La UIF ha ricevuto 81.228 segnalazioni e ne ha analizzate 80.754 (ben il 17% in più del semestre analogo dell’anno precedente). Aumentano anche le SOS analizzate del 15,9% a conferma dell’impegno dell’Unità della Banca d’Italia su questa fronte di lotta al riciclaggio. Gli importi delle operazioni segnalate hanno superato i 51 miliardi di euro (erano 48 miliardi di euro nel primo semestre 2022) a dimostrazione dei reali valori in campo con il riciclaggio derivato da operazioni sospette.
Per altro l’incremento 2022, dopo i numeri record dell’anno 2021 (+ 21,9%) rende il tutto ben chiaro sulla quantità e qualità delle SOS. L’incremento di segnalazioni conferma sia il peggioramento del quadro sistemico delle operazioni di riciclaggio sia la volontà di reazione dell’apparato di controllo soprattutto del sistema bancario e finanziario italiano. Nessuno di questi due dati era per nulla scontato, ma questo dimostra che non si può abbassare la guardia sui crimini né ritenere che la cd “semplificazione” sia la panacea dei mali italiani, anzi un affievolirsi delle pratiche di controllo alimenta il circuito delle operazioni sospette.
Le segnalazioni analizzate da UIF sono considerate di rilevante interesse finanziario per ben 80.754 casi a dimostrazione che nel corso degli anni è di gran lunga migliorata anche la capacità di analisi dei fenomeni e le denunce corrispondenti. La UIF ha registrato il risultato più elevato ottenuto in un semestre e ha adottato 13 provvedimenti di sospensione di SOS per un valore di 105,3 ML di euro.
Sono in incremento le SOS in tutte le Regioni italiane. I maggiori incrementi in termini assoluti si rilevano per le SOS del Campania, Lombardia. Lazio e Puglia a dimostrazione che la pista dei soldi da riciclare (tra cui i proventi delle attività illecite)incrocia direttamente le Regioni più ricche e popolose d’Italia, senza alcuna distinzione di area geografica o socio-economica. Per quanto attiene i livelli provinciali sono Milano, Crotone, Siena, Napoli e Roma i primi cinque posti per numero di SOS in rapporto alla popolazione.
Rimane quasi interamente concentrata l’attività di SOS sul riciclaggio (80.966 casi), nel mentre come da tendenza del triennio si riducono i casi di finanziamento del terrorismo (168 SOS).
Continua il calo di questa fattispecie numerica che ha avuto dei picchi di oltre mille SOS nel 2018.
In definitiva non va sottovalutato il terrorismo, ci mancherebbe altro, ma rappresenta solo lo 0,2% delle SOS del secondo semestre 2022.
Rimane sempre assai centrata l’attività SOS su banche e poste (45.907 casi) e su altri intermediari e operatori finanziari (25.210 casi) che tornano a crescere dopo il biennio della pandemia. Va altresì rilevato che il traino della crescita delle SOS coinvolge anche i soggetti non finanziari per 10.111 casi. Di certo è lecito aspettarsi di più da Pubbliche Amministrazioni e Privati ma va riconosciuto almeno un miglioramento del torpore delle situazioni consolidate da anni. Relativamente alla Pubblica Amministrazione siamo allo 0,1% di SOS (solo 110 nel II° semestre 2022) ennesima dimostrazione di scarsa attenzione e competenza che non può essere ne tollerata né giustificata all’infinito soprattutto in questa fase di ingenti risorse pubbliche a partire dai fondi del PNRR.
Nei soggetti obbligati non finanziari, spiccano le tre tipologie più esposte sul versante delle operazioni sospette: prestatori di servizi di gioco (4.388 casi); professionisti (3.114 casi); notai e CNN (2.960 casi). La collaborazione dei soggetti obbligati non finanziari, in crescita costante sia pure con numeri non altisonanti, è una delle leve fondamentali per l’attività di controllo e di lotta alla criminalità finanziaria. Colpisce il balzo dei notai (2.960 SOS rispetto al semestre precedente che erano 2.344).

Le Regioni dove si sono concentrate numericamente le maggiori segnalazioni sono anche quelle più grandi demograficamente e quelle più ricche a dimostrazione che le mafie seguono oramai unicamente i soldi, alla pari del radicamento territoriali con le cd “locali” di mafia nel nord Italia.
Vediamo la concentrazione regionale per quelle di testa in questa classifica: Lombardia 14.376; Campania 9.814; Lazio 9.788; Veneto 5.938; Sicilia 4.961;Emilia Romagna 4.878; Toscana 4.707; Piemonte 4.580. Per le città Roma (8.705) e Milano (7.975) guidano la classifica delle SOS.
Per quanto attiene le segnalazioni ricevute del money transfer sono in calo dopo l’anno boom di segnalazioni del 2021 sia segnalazioni (7.472) sia operazioni segnalate (184.879). I paesi principali di destinazione degli importi segnalati in migliaia di euro sono: Pakistan (4862) Senegal (4.686)
Romania (1.684) Marocco (3.547) Marocco (3547) Romania (3.268 Albania (2.892) che da soli valgono il 38,7% degli importi sospetti trasferiti, ben fanno rilevare l’importanza del fenomeno delle principali associazioni criminali estere presenti in Italia.
Inoltre va rilevato la crescita dopo i livelli record del semestre precedente, l’attività di collaborazione tra UIF e Autorità Giudiziaria nel secondo semestre 2022 (sono ben 313 le richieste della AG e 1.059 le informative trasmesse).
Infine, non certo ultimo, va registrata una intensa attività di collaborazione con le Autorità estere (815 richieste di informative e oltre 43.000 segnalazioni cross-border da FIU della UE in netto aumento rispetto al semestre precedente). Le richieste inoltrate ad altre FIU sono state 327. In definitiva un radicale salto di qualità nell’attività di controllo internazionale, più volte chiesto e sollecitato dalla CGIL, grazie anche alla attività di EPPO (European Public Prosecutor’s Office).