Il progetto di moneta fiscale è stato al centro del terzo seminario promosso dal Forum Cgil dell'economia che si è tenuto il 29 maggio a Roma, presso la sede della Cgil Nazionale. L'incontro ha seguito i due precedenti dal titolo: 'Politiche per il lavoro: proposte a confronto' e 'Il controllo dei rischi: dal quantitative easing europeo alla vicenda greca'.

Un'occasione, per gli economisti e i dirigenti sindacali del Forum, di confronto e analisi sui temi dell'economia e della finanza, della governance europea, del fallimento delle politiche di austerità, ma anche un'opportunità per rilanciare proposte concrete come quella presentata, nel corso dell'iniziativa, da Marco Cattaneo, Enrico Grazzini e Stefano Sylos Labini che insieme a Luciano Gallino e Biagio Bossone sono i firmatari dell'appello 'Per una moneta fiscale gratuita: uscire dall'austerità senza spaccare l'euro'.

Per uscire dalla crisi e dalla trappola del debito, secondo i promotori "è necessario rilanciare la domanda grazie all'emissione gratuita da parte dello Stato italiano di Certificati di Credito Fiscale convertibili in euro e all'utilizzo di titoli di Stato con valenza fiscale. In questo modo - hanno spiegato Cattaneo, Grazzini e Sylos Labini - lo Stato creerebbe nuova moneta potenziale e capacità di spesa addizionale senza però generare debito". La proposta risulterebbe così "compatibile con le regole e con i rigidi vincoli posti dal sistema dell'euro e delle istituzioni europee".

Inoltre, nel corso del dibattito è stata avanzata da Gabriella Bianchini una proposta sui BTCI (slides), i buoni del tesoro infruttiferi circolanti italiani, una proposta che è stata presenta come una "rivoluzione pacifica, per non fallire".

Alla discussione sono intervenuti Vincenzo Visco, Alfonso Gianni, Marcello Minenna, Claudio Gnesutta, Maria Luisa Bianco e Fausto Felli.

A concludere il seminario è stato il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi che ha sottolineato l'importanza di tali momenti di confronto soprattutto dinanzi ad una "ripresa che non riprende" e quindi la necessità dell'elaborazione di proposte alternative e originali: "abbiamo bisogno di un nuovo modello di sviluppo, ma contemporaneamente abbiamo bisogno di una politica anticiclica straordinaria, perché straordinario è il danno occupazionale ed economico che la crisi ha prodotto". Due soluzioni che, per il dirigente sindacale, devono essere "complementari. Sarebbe un errore politico metterle in contrapposizione".

La validità della proposta sui titoli fiscali, secondo Danilo Barbi, è dimostrata dalla storia: "ha già funzionato in passato perché parliamo di una moneta complementare che sfugge al mercato finanziario reale. E' una proposta che fa leva sull'effetto moltiplicatore e sull'indipendenza dal sistema finanziario". La moneta fiscale, spiega il segretario confederale "è in parte un'anticipazione di un credito, un'anticipazione moltiplicativa utile dove c'è una scarsa propensione agli investimenti e ai consumi", uno stimolo realizzato quindi: "senza stampare moneta, ma anticipando dei crediti fiscali". Per descrivere un'altra potenzialità di entrambe le proposte, Barbi ha utilizzato uno slogan: "guardano oltre l'euro, più che fuori dall'euro", tutte e due le elaborazioni prendono atto "dell'insufficienza della moneta europea, ma anche della sua esistenza".

Di fronte all'idea "di una crisi infinita e di una disoccupazione strutturale europea al 10% ci saranno delle inevitabili conseguenze politiche, per questo - conclude Barbi - è importante avanzare proposte alternative nella loro complessità e avviare una discussione che non le metta in contrapposizione, ma che ne faccia emergere le comuni aspirazioni".

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Risposte alle domande più frequenti sulla moneta fiscale di Enrico Grazzini e Stefano Sylos Labini