Nell’ambito dei progetti di cooperazione allo sviluppo in Africa di cui la CGIL è partner, si segnalano tre progetti per la loro importanza per la comunità delle donne sahrawi, dei migranti e dei lavoratori informali. 

Il progetto “Procon: PROdurre CONsapevolezza: supporto alle produzioni alimentari locali e attivazione di percorsi di analisi per una strategia produttiva di lungo termine nei campi Saharawi”, si è concluso il 18 maggio del 2023.

Il progetto, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna, è stato realizzato da Nexus Emilia Romagna in collaborazione con il Ministero della Cooperazione e dello Sviluppo economico R.A.S.D., dall’UGTSario, dalla rete CGIL AUSER e dalle associazioni del territorio, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento dello stato nutrizionale e delle condizioni socioeconomiche della popolazione Sahrawi che vive in esilio da oltre 40 anni.
Nell’ambito del progetto di cooperazione allo sviluppo sono state realizzate, nell’arco di 18 mesi, diverse attività volte a promuovere attività generatrici di reddito gestite dalle donne nel Campo Profughi Saharawi.
Tra queste, la manutenzione e riparazione di pompe per l’estrazione di acqua a uso agricolo tramite l’invio di un meccanico volontario specializzato, che ha visionato oltre 10 pompe installate in 4 diversi orti regionali e nazionali. La capitalizzazione di buone pratiche di trasformazione implementate dalle donne negli anni, quali la produzione su ordinazione per ridurre il rischio di impresa, la destinazione di parte dei guadagni  all’acquisto di materiali nuovi, diversificazione della produzione per la vendita di alimenti che richiedono tempi di lavorazione bassi. A queste attività si aggiunge la sperimentazione orticola, realizzata sotto il controllo del Centro Sperimentale di Formazione Agricola, ha riguardato ortaggi, quali carote, barbabietole e rape.
In Italia, le attività hanno riguardato diverse iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione, che, grazie alla rete CGIL e alla Confederazione Sindacale Internazionale, hanno visto la disseminazione dei risultati del progetto  e la promozione della conoscenza e della consapevolezza delle condizioni socio-economiche nelle quali vive la popolazione del Sahara occidentale. 

Il secondo progetto è in corso di realizzazione in Niger. Dal titolo “Re.Mi: Reti per la Migrazione Sicura: società civile, diritti, servizi, lavoro”, il progetto triennale tratta i rischi della migrazione insicura e il rafforzamento della tutela dei diritti umani, sociali ed economici per i migranti.

 

Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è realizzato da Nexus Emilia Romagna, con la collaborazione dell’Unione dei sindacati dei lavoratori del Niger – USTN – e da diverse associazioni, come Movimento Africa 70, APS Vicini d’Istanti, LTHP – Organisation de Lutte contre le Trafic Humain et la Prostitution, C.C.E.N – Collectif des Communautés, Etrangères de la CEDEAO et Pays Frères au Niger.
L’obiettivo è creare assistenza a tutti quei migranti sub sahariani ricacciati dalle rotte migratorie, bloccati dalle leggi contro la migrazione irregolare verso l’Unione europea, o che si preparano a viaggiare esponendosi al rischio della tortura, dell’umiliazione o della morte. 
Per raggiungere questo obiettivo generale, il progetto si avvale di una rete di servizi in grado di offrire assistenza, lavoro, stabilità, una vita dignitosa ai migranti in transito tramite l’allestimento di sportelli dedicati. Questi forniscono, innanzitutto, assistenza medica e ascolto psicologico, orientamento alla mobilità regolare e al lavoro e protezione legale.
L’attivazione di corsi di formazione nel campo della sartoria, dell’informatica, dell’agricoltura, della ristorazione, nonché la formazione per l’avvio e la gestione di attività micro imprenditoriali,  è un altro obiettivo specifico del progetto volto a favorire l’inserimento dei migranti nel mondo del lavoro in Niger, o, eventualmente, nei paesi di origine. 

Un aspetto importante da considerare nel progetto di cooperazione è la comunicazione che si avvale di campagne di informazione, advocacy e sensibilizzazione sulla migrazione sicura e sui rischi connessi alla migrazione irregolare tramite le radio nazionali e regionali e le carovane sindacali.

Il terzo progetto di cooperazione in corso di realizzazione, denominato “I.N.FORMAL – Istruire, Normare, FORMAre, Lavorare. Dall’informale al formale per la crescita inclusiva, la pace e il dialogo sociale in Somalia” ha terminato nel mese di maggio le attività previste nel primo anno. Si focalizza sulla formalizzazione dei lavoratori informali in Somalia, dove l’economia informale, circa l’83% dell’occupazione totale, ha un peso significativo sull’economia del Paese che sta tentando di uscire da una situazione di crisi grave.

Il progetto è finanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo e realizzato da Nexus come capofila, in collaborazione con la Federazione dei sindacati somali (FESTU), la Confederazione internazionale dei sindacati africani (ITUC Africa), il ministero somalo del Lavoro e degli Affari Sociali, quattro unità di sviluppo delle imprese e la camera di commercio e industria somala. L’obiettivo del progetto è contribuire a creare posti di lavoro dignitosi per donne e uomini in tre settori d’intervento, nel settore della pesca, del tessile, del piccolo commercio, avvalendosi della collaborazione di un comitato tripartito, composto dal governo, dalle imprese e dalle organizzazioni dei lavoratori elaborerà un piano d’azione triennale per settore e località.
Parità di genere, tutela dei minori e dei soggetti colpiti da disabilità, vittime per lo più delle violenze degli anni di conflitto, sono componenti fondamentali delle azioni del progetto che mirano ad includere i soggetti più vulnerabili.