Roma, 22 dicembre - “Un importante elemento di discontinuità rispetto a quanto  finora garantito, in termini di tutele, ai lavoratori autonomi, frutto dell’impegno di parti sociali e associazioni al tavolo Cnel”. Così Cgil, NIdiL e Apiqa commentano l’introduzione, in via sperimentale per il triennio 2021-2023, dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO) all’articolo 71-bis della legge di Bilancio.

“Una misura - proseguono - che recepisce lo spirito della Carta universale dei Diritti del lavoro della Cgil e che offre una tutela alle lavoratrici e ai lavoratori iscritti con partita Iva alla Gestione Separata Inps, ossia coloro che durante la pandemia hanno visto peggiorare maggiormente il loro reddito”. “La norma - sottolineano Cgil, NIdiL e Apiqa - si inserisce all’interno di una più ampia discussione sulla riforma degli ammortizzatori sociali, una riforma che dovrà essere universale e inclusiva per tutte le tipologie di impiego”.

Tra gli aspetti considerati “positivi” da Cgil, NIdiL e Apiqua: “la previsione di un minimo della prestazione, principio che potrebbe essere esteso anche ad altre misure come Cig, Naspi e Discoll; la previsione di un contributo ad hoc per finanziare la misura rendendola di carattere assicurativo; il forte collegamento e richiamo al tema della formazione, che rimane un elemento imprescindibile della permanenza sul mercato per il mondo del lavoro autonomo”. Tra gli aspetti sui quali “sarà importante riflettere e valutare adeguamenti: la soglia di reddito che consente l'accesso alla misura, che nel tempo potrebbe essere innalzata; le modalità di corresponsione, oggi lontane dal momento in cui si verifica nei fatti la caduta di reddito; la verifica della aliquota di finanziamento; la possibilità di accesso per coloro che hanno anzianità di iscrizione inferiore a 4 anni; la modalità di inclusione gli iscritti alle casse di previdenza dei liberi professionisti”.

“Continueremo - concludono Cgil, NIdiL e Apiqa - a porre all'attenzione pubblica i temi del lavoro autonomo, ma anche quelli relativi agli esclusi dalle indennità e dalle misure di sostegno per il Covid 19”.