Il 18 maggio 2022 la Commissione Europea ha lanciato il nuovo piano REPowerEU, per affrontare la crisi dei prezzi energetici e la forte dipendenza dalle fonti fossili importate dalla Russia. Con questo piano l’Europa mira a ridurre rapidamente la dipendenza dalla Russia accelerando la transizione energetica, partendo dal pacchetto Fit for 55%, per avere un sistema energetico più resiliente e una vera Unione dell’energia. Il piano propone un insieme aggiuntivo di azioni su: risparmio energetico; sostituzione rapida dei combustibili fossili accelerando la transizione verso le rinnovabili; diversificazione delle forniture; investimenti e riforme nazionali e diplomazia energetica comune, il tutto tenendo conto che la dipendenza energetica dalla Russia e il mix energetico degli Stati membri sono diverse da un paese all'altro. Il piano intende accelerare l’azione per la transizione verso l’energia pulita coniugandola con i temi dell’occupazione e con le politiche sociali, in linea con il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali e con i principi del Green Deal: equità e solidarietà. Con RepowerEU restano confermati gli obiettivi di ridurre le emissioni di almeno il 55% al 2030, rispetto al 1990 e della neutralità climatica entro il 2050 ma alcune ipotesi sulle modalità per raggiungere questo obiettivo vengono riviste alla luce
della nuova situazione. Il piano richiama gli Stati ad una rapida attuazione di tutte le proposte del pacchetto Fit for 55% e indica obiettivi più elevati per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica partendo dalla constatazione che i consumi di gas nell’UE si ridurranno a un ritmo più rapido del previsto, limitandone il ruolo nella transizione e che il taglio delle importazioni dei combustibili fossili dalla Russia richiederà investimenti mirati per la sicurezza, con investimenti su larga scale nella rete elettrica e per l’idrogeno, oltre alla diversificazione delle importazioni.
Dal Green Deal, al Fit for 55% fino al RepowerEU potrebbe sembrare che l’Europa abbia imboccato un percorso, abbastanza condiviso, di progressiva implementazione dell’azione per il clima. In realtà non è così e per passare dagli obiettivi dichiarati alle azioni concrete per raggiungere quel famoso 55% di riduzione delle emissioni al 2030 c’è ancora molta strada da fare.
Difficile quindi capire fino in fondo la portata del nuovo piano RepowerEu che dovrebbe poggiarsi sulle fondamenta di un pacchetto Fir for 55% di cui ancora non possiamo conoscere le sorti.

Vediamone comunque i contenuti proposti nella comunicazione della Commissione Europea. 

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