Cgil: Camusso incontra lavoratori Gazzetta del Mezzogiorno
I lavoratori vivono con angoscia questa condizione di incertezza. La ricetta proposta dai commissari per mantenere in vita il giornale è il taglio lineare del 50% del costo del lavoro: una soluzione, questa, che comporterebbe la riduzione della foliazione, della qualità dei contenuti e la compromissione del diritto di cronaca. I lavoratori, ai quali non sono stati versati lo stipendio di dicembre e la tredicesima (mentre la retribuzione di novembre è stata versata in due tranches), si chiedono come sia possibile che lo Stato sequestri un’azienda, perché il suo azionista di maggioranza è sospettato di essere colluso con la mafia, e allo stesso tempo voglia garantirne la sopravvivenza sfruttando il lavoro non retribuito degli addetti della stessa azienda.
La Cgil Nazionale, la Cgil Puglia (agli incontri ha presenziato anche il segretario generale pugliese Pino Gesmundo), la Cgil e la Slc di Bari ribadiscono vicinanza a tutti i lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno ed auspicano che l’amministrazione giudiziaria utilizzi tutti gli strumenti giuridici a sua disposizione per garantire loro il diritto alla retribuzione. Il segretario generale si è impegnato a sensibilizzare tutte le parti interessate, siano istituzioni o gruppi imprenditoriali, alla sopravvivenza di un quotidiano fortemente radicato nel territorio di due regioni. La Cgil riconosce ai lavoratori il merito di aver garantito in questi mesi di amministrazione giudiziaria, con sacrificio e senso di responsabilità, la presenza in edicola di un giornale che vanta oltre 130 anni di storia. Questa organizzazione sindacale lavorerà per giungere ad una soluzione capace di assicurare il rilancio della testata, che passa dall’imprescindibile mantenimento degli attuali livelli occupazionali del personale giornalistico e poligrafico.